lunedì 12 agosto 2013

Gitarelle domenicali

Dopo l'indimenticabile gita di qualche settimana fa sul Pasubio (52 gallerie, 17 km a piedi, ritorno reso difficile da acquazzone epico, panorami stupendi) e memori delle relative fatiche, io, Lei e gli Sposini ieri siamo andati al Parco delle cascate di Molina (VR). Credo sia stata la mia prima volta in Lessinia, ma effettivamente i luoghi sono molto belli e varrà la pena ritornarci, magari evitando i percorsi impervi prospettati dalle due donne che oramai si credono provette alpiniste...
Va detto subito che il cammino attraverso il parco (entrata 5 euro) è a misura di famiglie e bambini: percorsi sicuri e puliti, a discapito in alcuni passaggi della naturalezza del paesaggio, gran parte di salite e discese si fanno su gradoni artificiali, dove il rischio di scivolare è ridotto al minimo - tranne per lo Sposo che ieri pareva aver montato un set di gomme molto lisce - ma dove a volte lo sforzo per salire è decisamente maggiore. Da bravi scalatori in erba abbiamo scelto il percorso nero, che si distingue dal rosso e dal verde semplicemente per la lunghezza di percorrenza, non superiore comunque alle due ore, e per un brevissimo tratto di pendenza maggiore. Insomma, messi insieme tutti questi elementi, ne è scaturita davvero una bella gita fuori porta piuttosto che una sfiancante sessione di escursionismo! L'arrivo sul posto lasciava già presagire la rilassatezza che ci avrebbe accompagnato per il resto del cammino: area pic-nic e immediato svuotamento delle borse frigo. Ci sarebbe da aprire un grosso dibattito sulla differenza sostanziale tra il pane vero col salame ungherese degli Sposini e il nostro pane da tramezzino con Philadelphia, crudo e insalata, ma Lei aveva preso questa decisione e quindi a poco sono valse le mie lagnanze sullo scarso apporto energetico e gustativo di tale soluzione. Non mi dilungherò su questo argomento, poiché sono già stato minacciato di future ritorsioni e non voglio passare il resto della mia vita alimentare a pane bianco molle che si appiccica sui denti ad ogni morso.
Le cascate da cui prende il nome il parco sono circa una decina, sparse lungo il percorso, di dimensioni piccole e medie, forse un po' povere d'acqua nella stagione estiva. Detto ciò, quella poca che ne rimane è freschissima e non si può non fare almeno un bagno ai piedi (per dovere di cronaca: sono stato l'unico ad avere l'ardire di farlo, ma i piedi ancora ringraziano per la frescura). Il solo elemento di disturbo nella quiete meravigliosa del posto sono i bambini. Era pieno di minuscoli esemplari d'uomo vocianti e urlanti! Io non capisco perché e come alcuni esseri viventi riescano ad emettere tanti e continui ultrasuoni; ci sono stati momenti in cui credo che la situazione fosse tale da sradicare qualsiasi senso di maternità/paternità anche dalle persone più inclini a moltiplicarsi. I turisti dovrebbero essere forniti anche di appositi tappi per le orecchie per godersi appieno la passeggiata. Ma, alla fin fine, che gli puoi dire a 'sti marmocchi se pure Lei e la Sposina si sono messe in coda per un giro sull'altalena della cascata? Niente, assolutamente niente. Si sta lì, con borse in spalla a fare foto e video alle ritornate fanciulle che urlano e sorridono come quando si giocava a nascondino...

PS: anche io avrei voluto fare un giro sull'altalena! Maledetto senso del pudore...

Il piacere di ritrovare un mio lontano parente...

Panorama

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