Non mi si chieda a che ora sono andato a letto stanotte e mi sono svegliato stamattina: so solo di aver preso il treno verso le 7.00, o perlomeno attendo testimoni che ne diano conferma. Ho provato ad aprire gli occhi con un primo caffè, ma sono uscito dal bar sospinto dalla solita barista troppo animata e confidenziale per i miei gusti. Cinque ore di leggerissimo corso di formazione sulla contabilità economico-patrimoniale, con nel mezzo un altro caffè - che avevo chiesto doppio ma ha avuto effetto dimezzato - e i colleghi che confermano il mio stato pietoso ("Sembri uno straccio!" Confermo, la accendiamo). Panino da Mc Donald, giusto per appesantire la digestione, e treno in ritardo con riposino tormentato. Ora sono a casa e vedo di infilarmi mezz'ora sotto le coperte: stasera è prevista cena all you can eat al nastro giapponese e a seguire proiezione del nuovo Superman senza mutanda alle 22.10. Se tutto va bene, sarò finalmente a dare un degno riposo a questo corpo martoriato verso le 2.00.
Se passo indenne oggi, la vita è in discesa.